LETTERA APERTA

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LETTERA APERTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

In qualità di dirigente scolastico dell’I.C. di Melicucco, sono consapevole di dovere a tutta la nostra comunità un’informazione diretta, senza mediazioni e/o manipolazioni, sui fatti accaduti nella scuola. E dunque questo mi accingo a fare.

In questi ultimissimi giorni ho ascoltato e letto interventi che a vario titolo e da diversi esponenti della comunità locale sono stati spesi, anche in sede istituzionale.

Spiace constatare i toni accesi, a volte anche irriguardosi nei confronti di persone e di Istituzioni, e la peraltro sterile polemica divampata, il cui solo effetto, nefando,  è la continua fomentazione di un clima di tensione, di acredine e di sospetto che certo non giova alla comunità scolastica.

Spiace, inoltre, constatare che la scuola, l’agenzia educativa per antonomasia, sia stata ridotta ad un terreno di scontro, dove si lotta senza esclusione di colpi pur di cercare di “spuntarla”.
L’Istituto che io dirigo prende le distanze da qualsivoglia polemica, da qualunque scontro mediatico e da qualsivoglia ripicca: quei “mezzi” non ci appartengono, sono del tutto estranei alla nostra identità personale e professionale.

La Scuola di Melicucco  è stata ed è una delle realtà più operose e attive della comunità, una scuola che negli anni ha saputo adeguarsi alle trasformazioni della società diventando una comunità educante efficace e moderna.

Una Scuola aperta al territorio che funge da volano per la crescita delle comunità.

Nei giorni scorsi la scuola ha subito un duro colpo avendo perso la “sua casa” storica, l’edificio “Don Milani” sede di ben dieci classi di Scuola Primaria, due sezioni di Scuola dell’Infanzia, degli Uffici Amministrativi e, grazie alle capacità progettuali dello staff dirigenziale e dell’intero Collegio docenti, utilizzando anche finanziamenti a valere sui fondi UE, di importanti laboratori multimediali, infrastrutture di rete, LIM, sussidi per la didattica speciale e l’integrazione degli alunni disabili.

Controlli quanto mai opportuni hanno rivelato una triste realtà: il Plesso “Don Milani” deve essere chiuso per problematiche strutturali e di vulnerabilità sismica, considerato che l’edificio è risultato non idoneo strutturalmente e che tale situazione non garantisce i livelli minimi di sicurezza per gli utenti.

E’  stato un duro colpo da digerire,  ma una volta metabolizzato il problema, soprattutto da parte della Dirigenza, del Consiglio d’Istituto e dei  docenti, ci si è subito resi conto che, è necessario fare ulteriormente squadra e ripartire, per garantire il diritto allo studio di ciascuno studente, ma soprattutto nella consapevolezza che alunni, docenti e personale scolastico hanno in primis il diritto a veder garantita la propria incolumità.

Abbiamo svuotato aule, uffici, armadietti, laboratori, riempiendo scatole di cartone che non sono solo colme di documenti e materiale didattico ma anche di ricordi.

Ma in queste situazioni, crediamo, occorre essere pragmatici e guardare avanti, con fiducia e positività.

La comunità scolastica  è riuscita a superare lo stato di emergenza trovando una soluzione temporanea adeguata alle necessità essenziali: doppi turni programmati e organizzati per rimediare alla “mancanza” di un plesso adeguato in cui svolgere le lezioni, limitatamente al periodo necessario all’Ente Locale per il reperimento di strutture idonee.

L’anno scolastico può essere portato a termine con sufficiente tranquillità.

Condivisibili  le conseguenze pesantissime per le famiglie, costrette a barcamenarsi con gli orari lavorativi, ma  tale scelta  è stata  l’unica possibile soluzione per garantire il diritto allo studio dei nostri alunni, costituzionalmente sancita, e la loro sicurezza.

In un clima di  allarmismo che tende a minare il rapporto fra scuola e famiglia ed alimentare  conflittualità,  le soluzioni proposte ed adottate  per rattoppare le situazioni problematiche, almeno in via emergenziale, sono peggiori del disagio in sé.

Nel plesso “Sen. Romano” ad esempio, vi è un sovraffollamento di alunni rispetto alle condizioni delle uscite di sicurezza, che non consentono un’adeguata evacuazione degli studenti e del personale scolastico in caso di necessità.

Così come alla “Carlo Levi” si dovranno utilizzare locali di un’ala dell’edificio non ancora a norma.

Sono io il rappresentante legale ed il responsabile civile e penale delle condizioni di sicurezza della scuola: pensate davvero che voglia far correre rischi irragionevoli e non sostenibili alla mia scuola ed ai miei alunni?

Alla luce della nuova situazione, in qualità di datore di lavoro e legale rappresentante dell’Istituto, assolvendo agli obblighi sulla tutela e la salute degli utenti e lavoratori, ai sensi del D. Lgs. 81/08, di concerto con il RSPP, chiedo  all’Ente Locale di conoscere la situazione statica, relativamente agli edifici indicati, insieme agli Studi  che classificano gli edifici scolastici, in base agli indici di vulnerabilità sismica.

Nel merito   attendo risposte inequivoche e circostanziate, evitando ondivaghe e per noi perniciose logiche mediatiche, nella speranza di richiamare tutti ad un senso di maggiore responsabilità su un tema fondamentale per il futuro dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo.

Desidero che i genitori degli alunni siano informati della situazione reale e adottino, ancora una volta, un atteggiamento di collaborazione per superare ogni difficoltà.

Quello che preoccupa  sono i prossimi anni scolastici.

La soluzione emergenziale non è adeguata ad ospitare gli alunni a lungo e la scuola tutta corre il rischio di perdere la sua identità e il ruolo di punto di riferimento per le attività culturali dell’intera comunità.

E’ necessario che  gli enti competenti, tutti, si attivino con tempestività per trovare una sede adeguata per il tutto tempo necessario alla costruzione di una nuova scuola.

Inoltre, la situazione relativa alla sistemazione degli Uffici di Segreteria e di Dirigenza –  in stand-by, senza alcuna sistemazione e, quindi, impossibilitati a  garantire la normale attività amministrativa e di segreteria con spazi e attrezzature adeguate – crea inquietudine e molta preoccupazione per l’assenza di un quadro chiaro e definito delle decisioni prese dall’Ente Locale.

La questione è seria, e, chiedo debba essere affrontata  con rispetto  per l’altrui impegno istituzionale speso al servizio della collettività, non  dimenticando che la governance dell’istruzione richiede innanzitutto il rispetto del principio di leale collaborazione fra i diversi organi dell’amministrazione.

Pur consapevole  che i tempi della macchina amministrativa sono, per loro natura, lunghi, ritengo, in questo caso, si debba superare lo stereotipo dell’amministrazione pubblica dal passo lento e pesante e si dia, finalmente, l’idea che anche a Melicucco, quando è in gioco l’interesse primario dell’istruzione, le istituzioni preposte alla cura di questo interesse, abbandonino i loro contrasti e si attivino per  dare risposte certe, adeguate  e tempestive.

Questa è educazione alla legalità, non i convegni e le parole.

Chiedo di avviare  immediatamente, con somma urgenza,  un tavolo di consultazione con le autorità  preposte alla salute e sicurezza della cittadinanza, al rispetto del diritto allo studio e della dignità umana e professionale dei lavoratori,  con lo scopo di individuare la soluzione più idonea  nell’immediato e una risoluzione definitiva anche a medio termine,  per assicurare un rapido ritorno alla normalità, per la tutela dei diritti e della sicurezza di bambini, genitori e istituzioni scolastiche,  nonché per garantire la continuità del servizio pubblico in condizioni quanto meno di normalità, prerogativa essenziale per l’apprendimento scolastico e  la formazione dei nostri alunni.

Sarebbe oltremodo gradita la presenza del Dirigente dell’USP di Reggio Calabria del Direttore Regionale o suo delegato, in rappresentanza dell’Ente Ministeriale di appartenenza dell’Istituzione scolastica.

Fermo restando l’intransigenza ad una mediazione che possa compromettere la salute e sicurezza di alunni e lavoratori, una mediazione che sia regolata da tempi indeterminati e dalla assenza di concretezza e attendibilità delle proposte, lo scrivente Dirigente scolastico dichiara la propria immediata disponibilità ad un confronto costruttivo con le parti.

Melicucco 14 Gennaio 2018

 

Dirigente Scolastico

Emma Sterrantino

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